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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

IL TRENO A NAFTA? NO, GRAZIE. LANCIANO E L'ABRUZZO MERITANO DI MEGLIO

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28 settembre 2023-Non è una buona notizia che la TUA abbia comprato tre automotrici a nafta, Aln 776, dalla Ferrovia Centrale Umbra. Intendiamoci, ogni investimento, in questo caso in materiale rotabile, è sempre un bene, ma non questa volta. Che senso ha comprare macchine così vecchie e usurate? Le Aln 776 sono roba di quarant’anni fa (vedi Wikipedia) e, soprattutto, vanno a nafta. E’ stato dichiarato alla stampa dalla TUA che serviranno per le linee non elettrificate e, udite udite, per la tratta Archi-Villa Santa Maria, per i treni turistici. Ora, che si debba investire soldi pubblici, quasi nel 2024, su mezzi a nafta, vecchi, nel bel mezzo della transizione ecologica, già la dice lunga sul perché siamo di fronte a scelte censurabili, ma poi di quali treni turistici stiamo parlando? Del mai dimenticato “Treno della Valle”? Ma magari fosse, ma da dove? Da Archi? Col treno diesel? Ma davvero siamo scesi così in basso? La gloriosa Sangritana, Lanciano e l’intero Abruzzo non merita

AEROPORTO D’ABRUZZO: CARTINA AL TORNASOLE DEL DECLINO ABRUZZESE

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23 settembre 2023. Il ridimensionamento del numero dei voli dell’Aeroporto di Pescara, Aeroporto d’Abruzzo, come c’è scritto a carattere cubitali sopra l’ingresso dell’aerostazione di Pescara, è come la spia rossa che si accende su un cruscotto. Qualcosa non va bene, anzi va molto male. Trovo ridicole le affermazioni di chi pensa che il problema risieda nella mancata nomina di un direttore generale della SAGA. Penso, invece, che la questione vada osservata analizzando dati. Innanzitutto siamo una regione che perde abitanti, siamo scesi ormai a soli 1.275.950 abitanti. Abbiamo dati negativi sul turismo (di cui parlerò prossimamente) davvero preoccupanti. Non vi è traccia di una qualunque idea per connettere le principali infrastrutture, specialmente della costa: aeroporto, interporto di Manoppello, porti di Ortona e di Vasto e, soprattutto, area industriale della Val di Sangro, dove risiede la massa della produzione industriale regionale. Non si investe sul miglioramento delle vie di

SICUREZZA SUL LAVORO: IL PARADIGMA INELUDIBILE DELL' EDUCAZIONE ALLA PREVENZIONE

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10 settembre 2023. Parlare di salute e sicurezza del lavoro in Italia significa parlare ancora oggi di oltre mille morti sul lavoro, di più di mezzo milione di denunce di infortunio spesso grave, di oltre sessantamila denunce di malattie professionali. Ogni anno. Dolore e lutti. Una piaga che il Paese paga il 6,3% del PIL, come stima l’EU-OSHA (Agenzia europea della salute e sicurezza sul lavoro). In uno scenario di costo economico stimato dell’ILO del 3% del PIL mondiale dove in Europa la Germania è al 3% e la Polonia al 10%. Ci costa molto più di 100 miliardi l'anno. Un costo sociale doloroso e un costo economico stratosferico, quindi, molto impattante sulla produttività del nostro Sistema Paese che meriterebbe un cambio di paradigma. L’Italia ha bisogno urgente di un investimento massiccio in educazione alla prevenzione, con il portare rapidamente nei programmi didattici della scuola l’insegnamento di questa materia. Si stanno discutendo ben due proposte di legge in tal senso