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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

FEDERALISMO TERRONE

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FEDERALISMO TERRONE 17 febbraio 2019 -  Tanto di cappello a Salvini. E’ riuscito a diventare incredibilmente un catalizzatore formidabile di voti e di consensi, anche al centro sud, dove avrebbero dovuto detestarlo tutti per quello che ha detto e fatto fino a non molto tempo fa. Ormai è una sorta di idrovora, che fagocita elettorato deluso. Dai 5 Stelle, da Forza Italia, da ex centristi e destrorsi vari, persino da gente che pensava di avere un'anima socialdemocratica. Tutti questi si ritrovano ammaliati dall’uomo forte. Però, la cosa per la quale bisogna dire  chapeau  è che questo signore sta riuscendo in un capolavoro politico senza precedenti: col consenso elettorale del sud sta realizzando il vecchio progetto del Federalismo regionale della Lega Nord. Riesce ad avere una capacità ammaliatrice tale che il pifferaio magico di Hamelin è un dilettante al confronto. Chissà com’è che ogni tanto in Italia si palesa un personaggio che, esibendo un certo decisionismo, attrae m

CHI T'ACCISA!

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13 febbraio 2019 - IL CONTO ALL'INCONTRARIO VA. C’era una volta il professor Tavnonti, che doveva fare un conto per vedere se il gioco valeva la candela, su incarico del ciambellano Spiritatonelli. Lo chiamavano così per via del suo sguardo, che dietro le lenti degli occhiali sembrava spiritato. Qualcuno diceva che il professor Tavnonti aveva lo sguardo ancor più spiritato del ciambellano stesso. Per questo si erano piaciuti. Conta su, conta giù e il conto non tornava mai. Era un conto complicato, anche perché il risultato era già scritto, il problema era come farlo tornare. Poi ebbe l’idea! Fare il conto all’incontrario, come il treno dei desideri di “Azzurro”. In fondo si parla di treni anche qui. Il mondo si surriscalda? Ci vogliono meno emissioni di anidride carbonica? Chi se ne frega (non solo di andare a Lione ma anche del riscaldamento globale). A noi l’anidride, il CO2, serve. “Ma come, serve!?!”; “Si, per fare il conto all’incontrario! Sennò come faccio ad arrivare al r

SAN GIOVANNI 9 FEBBRAIO. LA PIAZZA E' SERVITA!

09 FEBBRAIO 2019. La piazza è servita! L'ago del sismografo si è mosso molto forte a Piazza San Giovanni. Eravamo veramente tanti. Una moltitudine,  un fiume in piena di persone con CGIL-CISL-UIL, hanno testimoniato con la loro presenza che il terremoto è iniziato. La luna di miele sta tramontando. Chi pensava o sperava in un flop, è stato servito! Si è andati ben oltre le cifre e le stime che gli stessi organizzatori avevano prefissato. D'altronde la misura si sta rapidamente colmando "Facciamoli lavorare", "proviamo". Ok, ma cosa ci vuole ancora per capire che adesso si devono fermare e confrontare? La memoria collettiva non può essere così corta e non ricordare che lo stesso errore di ignorare le parti sociali lo fece Renzi, il rottamatore. Chi usa la ghigliottina poi di ghigliottina ci muore. Ostinatamente perseguì scorciatoie, basate sulla sua sicumera, che in breve tempo gli presentarono il conto. Adesso è persino peggio. I dati economici e, diciamol

A TONINE', FACCE TARZAN!

A TONINE’, FACCE TARZAN… 3 febbraio 2019. Ancora un evento climatico "eccezionale". La forte nevicata di due giorni fa, ha bloccato centinaia di automobilisti e di camionisti sulla A22 per più di dodici ore. Ed ecco il Ministro Toninelli che tuona: “basta mangiatoia, ora una società totalmente pubblica”. Che c’entra??? Ci sono due o più elementi che andrebbero opposti chiaramente a chi siede su una poltrona così strategica per il Paese ma che banalizza così superficialmente le cose. Premesso che personalmente sulle concessioni autostradali ho già ampiamente espresso il mio punto di vista, qui la mangiatoia “non ci azzecca”. Primo perché, come puntualmente è stato chiarito, la A22 è una società in mano a Enti pubblici per oltre l’86% (i primi azionisti sono la Regione Autonoma Alto Adige 32,3 % ed entrambe le Province autonome di Trento e Bolzano con circa il 15% cadauno), secondo perché già Graziano Delrio del PD nel 2016 ha posto le basi per una società al 100% in mano

GUERRA FREDDA, TESTE CALDE

2 febbraio 2019 - Stiamo tornando alla guerra fredda. Ora però ci sono le teste calde e questo spaventa. Confesso che le ho definite calde ma ho pensato a qualcosa di più volgare. Comunque la notizia che sta ripartendo il riarmo nucleare è tremenda; chissà perché quasi snobbata dai giornali. Il primo giorno era in settima pagina. Più importante parlare fino alla nausea dei migranti, poi della Tav si, Tav no, poi se il governo regge o si spacca, poi se l’Abruzzo sarà l’Ohio d’Italia viste le imminenti elezioni regionali, poi…poi… Che un matto da legare stia riportando il mondo indietro di decenni è poco rilevante. Cosa vuoi che sia!? Chissà se, come per il Venezuela, i media se ne occuperanno per vedere cosa pensa Salvini rispetto ai 5Stelle e viceversa. Che mondo! Cosa volete, sarò sbagliato io, ma la realtà che stiamo vivendo mi sembra sempre di più un periodo buio. Notte fonda. Il disarmo? No, non va più bene. Un pretesto e vai a ricominciare. Come può essere che da un Obama si è ar