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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

SAFETY FIRST! MARITTIMI E SICUREZZA

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26 maggio 2019. SICUREZZA DEL LAVORO DI MARITTIMI E PORTUALI. Per chi, come me, non ha vissuto i trasporti solo prendendo l'autobus, ormai giunto alle soglie della "third life" e impegnato nel proprio  "seventh job", la salute e sicurezza della gente di mare e di chi lavora nei porti è sempre stato un argomento di forte interesse. Safety first!  La sicurezza prima di tutto. Ricordo bene questa scritta a caratteri cubitali rossi,  che appariva maestosa e visibile da tutta la coperta della prima petroliera dove misi piede. Devo dire che questo monito mi ha sempre condizionato anche da ferroviere, quando litigavo con chi non voleva indossare casco e scarponi o, addirittura, nemmeno i guanti per agganciare un carro. Davvero. Recentemente, nell'approfondire la normativa della sicurezza del lavoro che riguarda i marittimi e i portuali, che vede ancora dei decreti legislativi (271/99 e 272/99) non coordinati come si dovrebbe con il decreto legislativo  n.81 del

GOTT MIT UNS?

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19 maggio 2019.   Gott mit uns. Dio è con noi.   Il motto sulle fibbie dei cinturoni dei soldati nazisti del Terzo Reich  ti viene in mente quando vedi utilizzare in modo a dir poco scorretto il “Cielo”. Quello che hanno fatto quelli che si allacciavano quella fibbia è storia dolorosa. Sicuramente Dio non era con loro. Nessuna religione e nessun Dio. Nella storia esempi di  “appropriazione indebita”  delle grazie celesti  ce ne sono stati tanti, troppi. Tutti molto negativi. Mai avrei immaginato di assistervi nella nostra contemporaneità.  Era già successo mesi fa. Che poi uno può anche giurare sul Vangelo, ma poi deve seguirla la dottrina cristiana.  Umanità e misericordia. Il minimo sindacale , insomma. Non è stato così. Ora, nuova campagna elettorale e zac!, giù di rosario, appelli a Maria (non nominare il nome di Dio invano vale anche per Nostra Signora) e fischi al Papa. Ma perché? Lui fa benissimo il Suo “lavoro” , con buona pace di tutti quegli stolti che, udite-ud

RFI NELLA P.A.? SE NON SONO MATTI...

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A CHI DANNO TANTO FASTIDIO LE FERROVIE?   15 maggio 2019. La notizia che Rfi rischia di essere portata davvero nel perimetro della Pubblica Amministrazione in un Paese normale andrebbe presa come la barzelletta di un buontempone, da mandare simpaticamente al diavolo. In un Paese normale … La vicenda sembrava collocata in una semplice questione di statistica,   perché recentemente Eurostat, d’intesa con Istat,  ha inserito, ai fini statistici appunto, nel perimetro della pubblica amministrazione Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie Nord Milano (le infrastrutture ferroviarie che più contano in Italia).  Perché lo abbiano dovuto  fare non è chiaro. Molte sono le possibili congetture e penso che se Rfi avesse avuto i conti in profondo rosso, anziché in forte utile, non sarebbe successo , ma tant’è. Il problema, però, è che pare che la questione non si esaurisca semplicemente con l’inserimento in una tabella piuttosto che in un’altra. No. Sembra che ci sia veramente la possi

ALITALIA: NAPOLEONE CERCASI

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4 maggio 2019.  “I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato” . Questa frase celebre di Giulio Andreotti, com’è noto, è stata smentita dai fatti. Ormai da tanto tempo sono state risanate le patrie rotaie e quello che ci circola sopra. Ciò posto, la questione non può essere banalizzata con una battuta.  Per risanare le Ferrovie, oltre alla riconosciuta capacità di quelli che hanno portato a termine l’operazione, ci sono voluti molti anni, con finanziamenti ingentissimi, immissione massiccia di nuova tecnologia, accompagnata da sette prepensionamenti oltre che da anni e anni di uscite incentivate che hanno ridotto la forza lavoro all’osso. Si era già dovuti uscire dal perimetro della pubblica amministrazione. Sono stati emessi titoli per finanziare gli investimenti e una miriade di altre cose. Non è stato semplice e i ferrovieri hanno fatto grandi sacrifici . Che poi il risanamento definiti