CHI T'ACCISA!


13 febbraio 2019 - IL CONTO ALL'INCONTRARIO VA. C’era una volta il professor Tavnonti, che doveva fare un conto per vedere se il gioco valeva la candela, su incarico del ciambellano Spiritatonelli. Lo chiamavano così per via del suo sguardo, che dietro le lenti degli occhiali sembrava spiritato. Qualcuno diceva che il professor Tavnonti aveva lo sguardo ancor più spiritato del ciambellano stesso. Per questo si erano piaciuti. Conta su, conta giù e il conto non tornava mai. Era un conto complicato, anche perché il risultato era già scritto, il problema era come farlo tornare. Poi ebbe l’idea! Fare il conto all’incontrario, come il treno dei desideri di “Azzurro”. In fondo si parla di treni anche qui. Il mondo si surriscalda? Ci vogliono meno emissioni di anidride carbonica? Chi se ne frega (non solo di andare a Lione ma anche del riscaldamento globale). A noi l’anidride, il CO2, serve. “Ma come, serve!?!”; “Si, per fare il conto all’incontrario! Sennò come faccio ad arrivare al risultato già scritto?” “Uso le accise (quelle che l’altro, mister pane e nutella, ha promesso di tagliare dalla settimana dopo che si fosse seduto a governare, ma poi gli è passato di mente). E pensare che, se il gioco valesse la candela, era il conto da fare commissionato dal ciambellano “Chissenefrega” Spiritatonelli, per essere a supporto di chi non voleva che si facesse il pertuso per motivi ecologici. Mica è ecologico che si conteggi l’accisa e non tutti i motivi che fanno morire “accisi” (incidenti, inquinamento, ospedali pieni, carrozzelle pure, polmoni e orecchie offesi,…) “Aho, ‘sti cazzi!” disse Tavnonti, il professore sono io e ho già contestato negli anni passati l’Alta Velocità, mentre si stava realizzando per collegare velocemente Salerno-Napoli-Roma-Firenze-Bologna a Milano e Torino, usando proprio il calo delle accise come argomento. A sentire lui niente Freccerosse o Italo; lento pede ci vuole.  Oggi ci viaggiano milioni di persone contente (anche lui) che non sanno, però, quanto danno hanno fatto alle casse dello Stato. Perché è costato tanto farla? Non solo! Perché così hanno viaggiato troppe macchine in meno e si è persa l’accisa! Ma sto Tavnonti, che teorizza sulle accise dicendo che non serve più il treno perché  tra poco arriveranno le auto elettriche, vuole accisare pure il kilowattora? E Bluto?  Come sempre, muto.

LONG JOHNN

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