MONDAY, BLOODY MONDAY...DOVE SBAGLIAMO?

09 SETTEMBRE 2025 Un lunedì di sangue sul lavoro, questo è stato l'8 settembre 2025. Sono morti in 4, in un solo giorno e viene in mente il celebre pezzo degli U2, dedicato a una sanguinosa domenica irlandese dove la repressione inglese sparò sui civili a Derry lasciando sul terreno 26 morti (domenica 30 gennaio 1972). Ieri sono morti in 4 da sud a nord, un lunedì di sangue, un vero Bloody Monday e quasi tutti nel settore delle costruzioni, con buona pace della patente a crediti. Certo, abbiamo avuto giornate anche peggiori recentemente, dove i morti in contemporanea sono stati anche di più, in un bollettino che non si schioda dalla media tremenda dei 3 morti al giorno su base annua, nonostante leggi e normative molto puntuali. Ma dove sbagliamo? Se, nonostante tutti gli sforzi, non si riesce a vedere un cambiamento e continuiamo a raccogliere caduti sul lavoro, dove sbagliamo? Dove sbaglia il Paese? Mi occupo direttamente di sicurezza sul lavoro ormai dal 2018 dopo essermi occupato di sindacato dal 1996, prima ho avuto esperienze dirette di lavoro nei trasporti iniziate nel 1979 e un’idea me la sono fatta. A mio avviso si sbaglia nel non considerare questa tragedia infinita, “a pezzi”, come un’emergenza nazionale da affrontare con un piano straordinario di azioni urgenti. Sbagliamo nel non costituire un soggetto unico che, con poteri straordinari, si occupi del problema. Siamo il Paese della frammentazione, dove tutti hanno titolo e nessuno può coordinare azioni, maledetto Titolo V. Dobbiamo sì puntare sulla prevenzione e sulla educazione alla sicurezza, ma non si può eludere il rapporto ridicolo tra numero di aziende e numero di ispettori tecnici, tra l’altro anche questi frammentati tra INL e ASL. Si faccia il conto: il numero di aziende è intorno ai 4 milioni ,il numero di ispettori cuba qualche migliaio di unità, tra Ispettorato e Asl. Si muore tutti i giorni e non si possono aspettare tempi biblici per fare concorsi con numeri di assumendi ridicoli, condizionati dall'accettazione della Ragioneria Generale dello Stato. Una Ragioneria, ma diciamo pure una classe dirigente che non vede i numeri, in questo caso del costo che il Paese paga per gli infortuni e le malattie professionali. Più di 100 miliardi di euro all’anno. E niente, continuiamo così, tra patente a crediti che si può perdere, ma tanto basta riaprire con un’altra ragione sociale e rifare l’autodichiarazione per ripartire, e nuovi accordi Stato Regione sulla formazione dove le FAQ proliferano, quando bastava, invece, usare la block chain per eliminare i pezzi di carta colorati con scritto sopra “attestato” e stampati ad hoc quando serve . Dove sbagliamo? Sbagliamo a non decidere e a non agire, davvero. Facciano un Polo Unico della sicurezza sul lavoro e assumano almeno 5.000 nuovi ispettori, subito e pagati come paga i tecnici il mercato del lavoro privato, Di chiacchiere anche basta. Long Johnn

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