CAPORALATO E IPOCRISIA Sono passato tante volte dalle parti dove sono successe le due disgrazie stradali che hanno ucciso i lavoratori schiavizzati della raccolta dei pomodori. Quando si va verso il Gargano venendo da nord si passa in mezzo a queste pianure a perdita d'occhio. Non c'è un albero, solo qualche masseria qua' e la' nel paesaggio spesso infuocato quando è estate, come quando si raccolgono le angurie o, appunto, i pomodori. Non c'è un posto dove nascondersi. Il vento dell'ipocrisia soffia forte in queste ore a valle della morte di 12 persone. Ipocrisia perché lì avviene tutto alla luce del sole. I furgoni con targa bulgara (non pulmini si badi bene, furgoni) scorrazzano liberi, i caporali arruolano le braccia in luoghi noti e nessuno si può, anche volendo, nascondere in una foresta. C'è vicina la Foresta Umbra (da ombra non da Umbria), ma è sul monte Gargano, li non crescono pomodori. Non c'è un posto dove fare le cose di nascosto. Allora perché non li vanno a prendere e non li arrestano tutti? Che senso ha questa Italia dove il clamore, spesso ipocrita, dura lo spazio di un giorno? Il caporalato è sanzionato penalmente dallo scorso anno, prima del "cambiamento". Si procedesse! Il decisionista del nuovo ministro degli interni è particolarmente richiesto anche in questo ambito. Non deve esserci alcuna flessione, i lavoratori, le persone, lo sono sempre, anche quando hanno la pelle scura.

Commenti

Post popolari in questo blog

IL DOLORE AL TEMPO DELLE MASCHERE

PESCARA-ROMA: L'ABRUZZO HA PERSO IL TRENO, IL RESTO SONO CHIACCHIERE!

AEROPORTO D’ABRUZZO: CARTINA AL TORNASOLE DEL DECLINO ABRUZZESE