RYANAIR, QUANDO LA CORDA SI SPEZZA
Lo sciopero del personale di Ryanair di oggi è un fenomeno eccezionale perché è il primo sciopero continentale, contro lo stesso soggetto, che si ricordi.
Ha interessato Germania, Svezia, Irlanda e Belgio. Poco tempo fa era toccato a Portogallo, Spagna, Belgio e Italia (qui con qualche defezione sindacale).
Una cosa credo mai vista prima.
Se non si è potuto scioperare lo stesso giorno in tutti i Paesi è stato dovuto, essenzialmente, alle diverse norme che regolano la materia. Da noi c'è forse la normativa più restrittiva e ad agosto è vietato astenersi dal lavoro nei trasporti.
Una protesta di cosi vaste dimensioni è un fatto del tutto inedito e succede perché quando è troppo è troppo.
Le condizioni di arruolamento, di formazione, di lavoro e di retribuzione che questa compagnia riserva ai suoi dipendenti sono veramente esasperanti.
Il Sindacati Europeo e mondiale dei trasporti (Etf e Itf) hanno messo al bando Ryanair tanto da "sconsigliare" i propri affiliati dall'utilizzarla e, in molti Paesi, prima di riuscire ad arrivare a far scioperare il personale, i sindacati hanno sviluppato per anni azioni di contenzioso giudiziario. Anche noi lo abbiamo fatto.
Ora Ryanair, dopo aver fatto promesse da marinaio quando si è ritrovata quasi senza piloti l'anno scorso, vede gli aerei che gli restano sulla pista e in pieno agosto.
Un duro colpo, ma è quello che è giusto che succeda a chi pensa di fare business solo sullo sfruttamento.
Ciò a testimonianza che quando è troppo è troppo. Enough is enough, direbbero a Dublino.
Le corde quando si tirano troppo si spezzano, anche per questi colossi.
Fossi in Amazon ci penserei su.
Long Johnn
IL DOLORE AL TEMPO DELLE MASCHERE
28 MAGGIO 2020. La mascherina quando piangi ti complica le cose, tanto. Per soffiarti il naso e asciugare le lacrime la devi togliere, ma non puoi perché c'è altra gente vicino. Gente che ti da le condoglianze alzando la mano in una sorta di saluto da pellerossa. Sembrano dire "Augh", ma lo sguardo triste o di trasmissione della rassegnazione ti fanno capire che no, non è Toro Seduto che ti sta dimostrando rispetto e, spesso, anche affetto, ma un parente, un amico o un semplice conoscente. Poi c'è il tocco di gomito, che è il massimo del contatto fisico ammesso, laddove prima ci sarebbero state centinaia di guance appoggiate e mille baci di condoglianze. Abbracci? Solo virtuali. Non mi sono mai sentito annunciare abbracci come in questo tempo malato nel quale, invece, sono vietati. Il cuore colmo di dolore che sgorga improvviso, di nuovo, quando pensavi di aver già finito. E poi queste maschere, che non ci fanno nemmeno riconoscere più tra di noi, che a tenerle per
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