NOZZE E FICHI SECCHI



17 agosto 2018. Il ministro Toninelli annuncia che sono state avviate le procedure per la revoca della concessione alla Società Autostrade (solo per la A10 o per tutte quelle che ha?). 
Nel frattempo si ha notizia che il responsabile della struttura del suo Ministero (il Mit) in recenti audizioni parlamentari ha lamentato la carenza di risorse (soprattutto umane) per poter svolgere la propria funzione di controllo sulle concessionarie. Nessuno lo ha ascoltato in Parlamento?
Proprietà pubblica data in concessione a privati che, però, vengono controllati dal pubblico. Bene, ma controllati? Per la norma si, all’atto pratico più o meno, visto che l’organico non è sufficiente (come appunto denunciato al Parlamento dal responsabile della struttura).
Visto il numero esorbitante di ponti e viadotti che ci sono sulla rete viaria nazionale c’è da crederci.  Questa situazione è molto diffusa nel Paese. Buone norme, controllo pubblico che, deprecabili casi di corruzione a parte, sulla carta verifica che le stesse vengano applicate.
Fa un po’ il paio con quanto succede nell’ambito della  salute e sicurezza del lavoro. Sugli incidenti del lavoro, insomma.
Esiste una buona legge, seppur non completamente applicata, che è il Testo Unico sulla salute e sicurezza (D.lgs 81/2008) ma le strutture dedicate al loro rispetto hanno situazioni di organico non rispondenti alle effettive necessità. Blocco del turn over ultradecennale a parte non si da effettiva importanza ai controlli. Basta vedere quale sia il rapporto tra il numero delle aziende da controllare, il numero degli ispettori e quello delle visite ispettive effettuate (vedi rapporto annuale INL, oppure chiedere ad una qualsiasi ASL)
Poi arrivano le disgrazie, purtroppo. E tutti puntano indici accusatori, ma che l’Italia trascuri da troppo tempo manutenzioni e controlli è un dato di fatto. Colpa dei passati governi? Forse, ma sicuramente di tutti allora. Di destra e di sinistra. Il fatto è che se hai un debito pubblico stratosferico e devi tagliare la tua spesa pubblica si produce il corto circuito.
Poi arriva chi dice “non sono stati fatti i controlli”,senza sapere che era il suo Ministero a doverli fare ma, nel frattempo, chi lo doveva fare aveva denunciato di non essere nelle condizioni di poterlo fare al meglio per mancanza di tecnici. Nozze coi fichi secchi.
E allora? Togliamo la concessione, ok. Basta che non si facciano pagare ai contribuenti venti miliardi di penale per Atlantia, però. Perché ridurre le tasse non è molto possibile se, oltre al resto, aggiungiamo costi pubblici di questo tipo.
Piuttosto, visto che c’è così da tanto da cambiare, cominciamo a pensare di smetterla con la pratica diffusa delle nozze coi fichi secchi. Ribadisco quello che dico da anni: un piano di manutenzione straordinaria delle strade e, vista la situazione, sblocco del turn over soprattutto per le funzioni di controllo e vigilanza. Dare le colpe dopo e pagare, soprattutto in vite umane, basta!

LONG JOHNN


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