SCRICCHIOLA LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE?

20 Agosto 2018. SCRICCHIOLA LA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE?

Un mio amico, più bravo di me (ci vuole poco), mi diceva anni fa che i populismi sfociano sempre nelle dittature dandomi anche riferimenti storici, non solo italiani.
Spero che ciò non si ripeta, ma limitarsi a sperare forse non sarà abbastanza.
Dico questo perché quello che è stato detto oggi al Meeting a Rimini  dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On. Giorgetti, per me, uomo libero, lavoratore  e sindacalista nel midollo ha  dell'incredibile.
"Il Parlamento non conta più nulla" (!)
Ascoltando il video parziale del suo intervento sembrerebbe che questa affermazione sia stata fatta a supporto di una sorta di spiegazione del "populismo" (che non è una parolaccia, il populismo nasce e si rafforza quando la classe dirigente non risolve i problemi del "popolo").
Ciò non toglie che una cosa del genere è inaccettabile da parte di un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che si trova li perché è stato eletto un Parlamento (guarda un po'), che poi ha, a sua volta, eletto un governo, che, a sua volta, lo ha nominato. E meno male che è indicato come la persona più ragionevole e istituzionale del suo partito, figuriamoci se non lo fosse stato.
Sia chiaro, non dico queste cose per appartenenza a questo o a quello schieramento politico.
Le dico perché di questo passo queste affermazioni sulla democrazia che "è superata", del "parlamento che non serve più"  e così via ci portano dritti dritti alla dittatura. Si, perché il buon Giorgetti non dice, almeno nel video su twitter, cosa ci sarebbe al posto del "Parlamento vissuto dai cittadini come il luogo della inconcludenza". 
Parole di questa tenore sono eversive, semplicemente.
Ma come?! Il Presidente Mattarella era da mettere sotto impichment perché secondo qualcuno aveva commesso un atto "eversivo" per non aver voluto nominare un ministro in una funzione...Si è invocata la Costituzione (che prevede una democrazia parlamentare...PARLAMENTARE) e ora ci si permette una cosa del genere?
Ricordo di aver commentato il 5 dicembre 2015, a valle della vittoria del No al Referendum per la riforma costituzionale, che l'Italia sarebbe tornata indietro di 25 anni, Ho sbagliato per difetto, qui si rischia di essere tornati a quasi 100 anni fa.
In qualsiasi altro paese occidentale per un'affermazione del genere il popolo, proprio lui, chiede le dimissioni immediate.
Spero che ci si ravveda e spero che l'on. Giorgetti si sia "espresso male", esagerando nella retorica per spiegare come mai hanno vinto le elezioni forze "populiste".
Quando i cittadini sentono che sono minacciati tendono a cedere un pezzo della propria libertà, si possono fare tanti esempi, ma a tutto c'è un limite e qui il limite verbale è già stato superato ampiamente.
Confido in una reazione diffusa, Sindacati in testa, e sulla natura democratica degli italiani, senza per forza cadere nello scontro tra Guelfi e Ghibellini, ma quando è troppo è troppo.

LONG JOHNN

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