VIADOTTO A14 RIFATTO IN 2 MESI. MIRACOLO?  NON PER L'ANAS.

Per ricostruire il viadotto liquefatto sotto l'autocisterna-bomba scoppiata sulla A14 nel tratto che attraversa Bologna ci vorranno due mesi. Ci sarebbe da gridare al miracolo, essendo in Italia.
Quando, poco tempo fa,  crollavano i viadotti dell'Anas ci si accorse che per rimettere in piedi ci sarebbero voluti anni...di burocrazia più che di lavori veri e propri.
Oggi, giustamente, si lavora speditamente per ricollegare l'arteria recisa in uno degli snodi   nevralgici della viabilità del Paese.
Ma i tempi così "normali" per la ricostruzione non credo siano da attribuire alla sola efficienza della società Autostrade per l'Italia,
Penso che sia una questione di modello da seguire. La società Autostrade è una concessionaria si, ma una società privata. Non soggetta ai mille vincoli della pubblica amministrazione. Crolla un ponte? Lo ricostruisce.
Questo fatto mi fa pensare molto alla querelle circa l'Anas dentro o fuori del Gruppo Ferrovie dello Stato.
Sono stato, senza tema di smentita, il primo sindacalista apertamente a favore dell'uscita di Anas dal perimetro della pubblica amministrazione (non necessariamente nel Gruppo FS) per poter far si che si liberasse dei lacci e laccioli che chi deve fare investimenti e manutenzione non può avere. Pena l'immobilismo.
Guardare lo stato della rete stradale italiana prima di giudicare.
La via scelta dal Governo precedente è stata quella di farla entrare nel perimetro delle Ferrovie. Bene. Ciò consentiva di sbloccare assunzioni dopo secoli, di liberare tanti investimenti e di sviluppare sinergie importanti. Una strada e una ferrovia ingegneristicamente differiscono solo da quando uno deve mettere giù asfalto e l'altro massicciata, armamento (traversine e binari) e linea aerea (la corrente se non si va a diesel). Ciò avrebbe e dovrebbe ancora consentire di sviluppare un massiccio quanto indifferibile piano straordinario per la manutenzione della rete viaria nazionale, magari di ridare all'Anas tante strade provinciali ormai al collasso strutturale (venite in provincia di Chieti, per esempio, e vedete cosa c'è), insomma di provare a sanare i danni di decenni ove, la manutenzione ordinaria è stata irresponsabilmente rasata a zero (come per scuole, ospedali, ecc.).
Insomma, pur rimanendo il cento per cento in possesso del Ministero dell'Economia, una macchina efficiente regolata dal codice civile, al pari delle Ferrovie.
Ora, sentire che a Bologna l'A14 sta' già ricostruendo e che finirà in due mesi e vedere i mille e mille esempi di degrado stradale che restano tali, dove anche i cartelli di limitazione di velocità arrugginiscono col tempo e vengono  quasi fagocitati dalla vegetazione, per vero e proprio abbandono a loro stessi, mi fa dire: ma possibile che qualcuno pensa di smontare il processo di "privatizzazione" almeno funzionale di Anas?
le dichiarazioni dell'attuale ministro dei Trasporti vanno in questa direzione.
Si pensa davvero che se l'Anas  torna nella pubblica amministrazione sia meglio per l'Italia?
Ricordo di "mangiatoie, termine caro al Ministro Toninelli, anche molto recenti.
E' proprio quando ci vogliono tanti permessi, tante firme, tanti vincoli che si sviluppano le mangiatoie, non solo in Anas. La storia lo ha dimostrato e, ahimè, continua a farlo.
Quindi ci si "concentri" sull'obiettivo: fare manutenzione alle strade...subito.
Questo serve agli italiani.
Cade un ponte, lo si ricostruisce.
Funzionasse tutto così...


LONG JOHNN








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