SPARATI O IMPICCATI?

SPARATI O IMPICCATI? 

7 settembre 2018 – Mi ha colpito molto la notizia che a Taranto ci siano state dimostrazioni di forte disappunto di tanti cittadini per l’accordo sindacale finalmente concluso per l’Ilva. Addirittura una parlamentare del M5S contestata con veemenza da un nutrito numero di persone. L’accordo sindacale con l’Arcelor Mittal per loro è una bruttissima notizia, perché vogliono la chiusura. Resti interdetto rispetto a questa reazione, perché vuol dire che la tua conoscenza e la percezione della vicenda Taranto era molto parziale. Magari non superficiale, ma parziale si. Ma come, anziché gioire per la salvezza del sito produttivo, del lavoro di ventimila persone contando l’indotto, questi protestano e contestano… Fa riflettere la profonda spaccatura delle posizioni in campo, in una realtà dove la questione ambientale ha assunto, evidentemente, una connotazione fortemente emblematica. Fa pensare al detto della scelta tra morire "sparati o impiccati”. Lavorare e ammalarsi oppure non ammalarsi restando disoccupati. Poi chi sono tanti  a Taranto che neanche ci lavorano con l’Ilva è hanno solo l’opzione più nefasta.
Certo una Disneyland che dia lavoro a ventimila persone a Taranto la vedo complicata, ma la condanna a vivere in un posto con fortissimo rischio di ammalarsi di tumore non è una bella alternativa. Spero che si possa bonificare l’area veramente in tempi stretti per dare ai cittadini di quel territorio una prospettiva diversa, pur mantenendo l’occupazione industriale. Visti i fatti di questi mesi, però, non c’è da essere molto ottimisti. Salvare il lavoro e la salute, quindi. Tranquilli, non mi avventuro in analisi sulle questioni ambientali e/o metalmeccaniche. Ho la consapevolezza dei miei limiti, ma da cittadino italiano mi chiedo come avanzeremo nel Paese su tutte le grandi questioni se andremo avanti cosi. Spesso sembra di assistere a un grande gioco dell’oca. Penso ai vaccini e alla commedia dell’assurdo che ci si sta sviluppando attorno. Leggo che lo stratosferico risultato a favore del M5S a Taranto era basato proprio sulla promessa della chiusura e riconversione, non so bene in cosa dell’Ilva, poi il suo capo fa l’accordo per tenerla aperta (meno male). Penso alle gaffe continue di un Ministro che denuncia pressioni dalle autostrade, salvo poi accorgersi che erano indirizzate ad altri (prima o poi dovrebbe dire che politica dei trasporti vuole fare)... Qui si torna troppo spesso alla casella di partenza e la confusione la fa da padrona. Non è l’ideale perché una barca deve avere una rotta certa. Se penso che su questa barca ci siamo tutti…

LONG JOHNN

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