L’ALBERO E LA FORESTA

1 ottobre 2018. GUARDARE LA FORESTA, NON SOLO L’ALBERO

Distruggere è più facile che costruire. In questi ultimi due anni sembra essersi affermata nel mondo, ma anche a casa nostra, la stagione dei “divisori”. Coloro che sfasciano quello che altri hanno faticosamente unito. Se penso a Trump per esempio ho la sensazione che nel mondo agli illuminati
debbano per forza succedere personaggi che non trovo nemmeno i termini per descriverli come meriterebbero.
Pensate a quello che sta succedendo in tutta l’Europa e a come si rischia di tornare a confini anche dentro l’Unione Europea. Non oso immaginare, se questa è la regola, cosa succederà alla Chiesa dopo un Papa della statura di Francesco. Ma anche nel nostro piccolo non capisco cosa stia succedendo. Sento dire e leggo di retromarce inimmaginabili nel mondo reale. Prendete la semplificazione dei contratti nazionali di lavoro, per esempio. Più di 800 Ccnl censiti dal CNEL e cosa senti dire? Che Ccnl di comparto, faticosamente costruiti anche per un effettivo ambito di misurazione della rappresentanza e della rappresentatività non sono più così importanti. Non servono, si possono togliere per tornare indietro. Quando si privilegia l’albero senza vedere la foresta, come in questo caso, capita di sbagliare clamorosamente. Gli illuminati, tra questi il sindacato confederale, non ha mai privilegiato gli egoismi di mestiere, soprattutto di chi ha sempre fatto una politica pro domo sua. Dal Comu all’Anpac. Sarebbe veramente incredibile che, con tutti questi Trump in giro, succedesse adesso. Sarebbe la negazione di decenni di politica sindacale. Se così fosse bisognera’ aprire una vera discussione che da qualche parte manca da troppo, troppo tempo.

LONG JOHNN

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