UN REFERENDUM PER FS-ALITALIA
REFERENDUM VO CERCANDO
21 ottobre 2018. Si faccia un referendum tra i ferrovieri per l'acquisto di Alitalia!
Il referendum è quella cosa che o si vince o si perde. Ora ce ne sarebbe uno sacrosanto da fare. Nel mondo del lavoro ve ne sono stati e ve ne saranno ancora tanti. C'è chi dice che non si devono fare, ma poi li fa lo stesso e non si capisce perché. Quello di qualche tempo fa in Alitalia o quello di Almaviva sono ancora vivi nel ricordo per gli strascichi che hanno comportato. Quello perso clamorosamente nel mondo di Italo Treno, del quale non si è parlato colpevolmente per niente, è un fulgido esempio di arroganza che sfocia nel ridicolo. Se uno perde, da solo contro tutti, quello di Alitalia viene crocifisso, se il suo carnefice perde un referendum di tutti contro nessuno si auto giustifica perché così "non ha perso gli iscritti". Il tempo poi ha dato risposte chiare su entrambi i fronti lavorativi, ma non si è fatta, incredibilmente, nessuna analisi a posteriori. L'11 novembre a Roma si farà un referendum perché c'è chi non vuole più Atac di proprietà del Comune. E' un referendum che, al di là del risultato, pone di per se una questione enorme su quale modello si vuole nel trasporto pubblico locale, affossato spesso da gestioni politiche locali dove il sindaco o l'assessore di turno fanno impropriamente gli amministratori delegati. Perché non si fa anche un referendum tra i ferrovieri per sapere cosa pensano di questa operazione kamikaze dell'acquisto dei debiti di Alitalia? In quest'epoca di appannamento generale dove la fa da padrona l'idea della democrazia diretta si abbia il coraggio di chiedere ai lavoratori. Il sindacato si faccia promotore.Se le Fs devono entrare in Alitalia servirebbe un piano industriale e di rilancio da valutare prima dell'acquisto e non dopo. Così da capire se il Gruppo può dare una mano. Comprare il 100% e "poi si vedrà" è colpevolmente azzardato e, per questo, sbagliato. Una acrobazia senza rete. E dire che nel CCNL ci dovrebbe essere una sede di partecipazione sulle scelte strategiche...o già non c'è più?
LONG JOHNN
21 ottobre 2018. Si faccia un referendum tra i ferrovieri per l'acquisto di Alitalia!
Il referendum è quella cosa che o si vince o si perde. Ora ce ne sarebbe uno sacrosanto da fare. Nel mondo del lavoro ve ne sono stati e ve ne saranno ancora tanti. C'è chi dice che non si devono fare, ma poi li fa lo stesso e non si capisce perché. Quello di qualche tempo fa in Alitalia o quello di Almaviva sono ancora vivi nel ricordo per gli strascichi che hanno comportato. Quello perso clamorosamente nel mondo di Italo Treno, del quale non si è parlato colpevolmente per niente, è un fulgido esempio di arroganza che sfocia nel ridicolo. Se uno perde, da solo contro tutti, quello di Alitalia viene crocifisso, se il suo carnefice perde un referendum di tutti contro nessuno si auto giustifica perché così "non ha perso gli iscritti". Il tempo poi ha dato risposte chiare su entrambi i fronti lavorativi, ma non si è fatta, incredibilmente, nessuna analisi a posteriori. L'11 novembre a Roma si farà un referendum perché c'è chi non vuole più Atac di proprietà del Comune. E' un referendum che, al di là del risultato, pone di per se una questione enorme su quale modello si vuole nel trasporto pubblico locale, affossato spesso da gestioni politiche locali dove il sindaco o l'assessore di turno fanno impropriamente gli amministratori delegati. Perché non si fa anche un referendum tra i ferrovieri per sapere cosa pensano di questa operazione kamikaze dell'acquisto dei debiti di Alitalia? In quest'epoca di appannamento generale dove la fa da padrona l'idea della democrazia diretta si abbia il coraggio di chiedere ai lavoratori. Il sindacato si faccia promotore.Se le Fs devono entrare in Alitalia servirebbe un piano industriale e di rilancio da valutare prima dell'acquisto e non dopo. Così da capire se il Gruppo può dare una mano. Comprare il 100% e "poi si vedrà" è colpevolmente azzardato e, per questo, sbagliato. Una acrobazia senza rete. E dire che nel CCNL ci dovrebbe essere una sede di partecipazione sulle scelte strategiche...o già non c'è più?
LONG JOHNN
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