INSISTO: FS-ANAS SI, FS-ALITALIA NO.

10 Novembre 2018. La marcia indietro del governo, che riporta Anas fuori dal Gruppo Fs è un errore strategico. Altro che potenziamento delle infrastrutture, come giustamente chiesto dalla Cisl. Tralascio gli aspetti legati alla defenestrazione per “dimissioni indotte” di Gianni V. Armani, persona perbene e capace che ha fatto tanto, molto bene e in poco tempo lì dentro. Non entro nelle questioni dello spoil  system, che non guarda al merito. Purtroppo è un metodo barbaro, non solo di questo Governo ma anche dei precedenti. Una pratica aberrante. Tornare indietro, dicevo, è sbagliato perché significa rimettere sulle spalle dell’Anas tutte le difficoltà amministrative e tecniche proprie della pubblica amministrazione, che influiscono negativamente sulla velocità di azione dell'operatività. Bene hanno fatto i sindacati dei trasporti a dirlo unitariamente. Per affrontare l’emergenza della manutenzione delle strade in Italia serve  intervenire con più rapidità, poter assumere tecnici senza aspettare le calende greche. La possibilità di realizzare gli investimenti e la manutenzione resteranno fortemente rallentate da lacci e laccioli se, anziché applicare il codice civile come una qualunque azienda si rientra nella p.a.- A che pro? Perché? Per accarezzare quali pance? Ciò detto non basta sottolineare solo che non si deve tornare alla pubblica amministrazione. Perché è proprio lo smontare l’operazione integrazione che è un danno per l’Italia. Questo i sindacati dei trasporti non lo dicono. Io, invece, resto un propugnatore dell’opzione FS-ANAS e resto contrario, con convinzione, a FS-ALITALIA. Perché un conto è impostare le basi per creare un grande player nazionale integrato delle infrastrutture viarie e ferroviarie, prodromo di una società pubblica delle reti da ampliare, un conto è mettersi a fare da finanziatore, in perdita, per qualcun altro. Che un ministro delle infrastrutture non colga il senso e il valore che la progettazione e la realizzazione di un’opera, viaria o ferroviaria, è la stessa, finché uno non mette giù l’asfalto e l’altro non inizia a mettere giù pietrisco, rotaie e linea aerea, è un problema. Fosse un problema solo suo, non sarebbe un problema …ma questo è diventato un problema del Paese, che si somma a quello della Tav, della Gronda, della Pedemontana, del Terzo Valico e via cantando. Altro che Alta Velocità al sud...

LONG JOHNN

Commenti

Post popolari in questo blog

IL DOLORE AL TEMPO DELLE MASCHERE

PESCARA-ROMA: L'ABRUZZO HA PERSO IL TRENO, IL RESTO SONO CHIACCHIERE!

AEROPORTO D’ABRUZZO: CARTINA AL TORNASOLE DEL DECLINO ABRUZZESE