BILANCIO DELLE FERROVIE (ANAS E ALITALIA) – CHI HA PORTATO LA CROCE E CHI CANTA.


CHI HA PORTATO LA CROCE E CHI CANTA

30 marzo 2019. Bilanci in esplosione positiva del Gruppo FSI. Nel 2018 superato per la prima volta un volume di fatturato di 10 miliardi.  Utili stratosferici. Ottima notizia. Ma i numeri hanno in pancia anche quelli dell’Anas che, facendo parte del Gruppo, ha partecipato con i suoi 2 miliardi e passa di fatturato e con buoni utili.  I numeri dimostrano oggi che l’intuizione di sostenere e promuovere l’idea che Anas dovesse entrare nel gruppo delle Ferrovie quattro anni fa era giusta (la rivendico!). Soprattutto in una fase dove tutti dicono che “bisogna sbloccare i cantieri” far uscire oggi l’Anas dal perimetro del Gruppo FSI sarebbe una iattura. Non sono d’accordo con chi dice che è meglio non parlarne. Anzi, occorrerebbe proprio sostenere con forza la posizione politica di non cambiare le cose. Sulla questione Alitalia, invece, a sentire il suo AD Gianfranco Battisti, comincia a trasparire una certa cautela anche in FSI. Quindi quando dicevo che FSI non doveva entrare nell’azionariato di Alitalia, perlomeno non da subito, forse non mi sbagliavo. Partecipare a un salvataggio è un conto. Dover subire un “vai avanti tu che a me viene da ridere” è un altro. Vediamo come si procede, almeno, con Delta Airlines, ma veramente a Xi Jinping bisognava provare a vedere se poteva darci una mano con Alitalia, almeno in termini di trasporto arance… Scherzi a parte la buona notizia è che il Gruppo FSI si conferma come il grande player che volevamo diventasse nella traversata del deserto iniziata dalla metà degli anni novanta. Oggi si raccolgono i frutti di un duro e lungo lavoro e qualcuno, poco elegantemente, si mette medaglie che non merita. Certo, se si mettesse male con Alitalia, le Ferrovie rimarrebbero col cerino in mano. Speriamo di no, ma su cose così serie si deve prendere una chiara posizione politica, prima. Chiedere sempre improbabili frutti a piante palesemente sterili non ha alcuna utilità, se non quella di un tweet che, stancamente o molto “spintamente”, viene ritwittato. Purtroppo questa è l’era del WhatsApp… Nel frattempo a Inverigo, nel comasco, due treni si sono scontrati frontalmente. Linea ferroviaria sprovvista del Sistema Comando Marcia Treno. Poteva essere una strage, per fortuna non lo è stata. Dopo di che quando questo Paese capirà che le reti ferroviarie devono essere messe tutte sotto la gestione di Rfi, togliendole dalla sfera di competenza delle Regioni, sarà sempre tardi. Non è bastata neanche la strage avvenuta in Puglia nel 2016, il che è tutto dire. Pur di non mollare l’osso…

LONG JOHNN

Commenti

  1. Sulla Politica dei trasporti, in Italia, c'è chi sa...perchè l'ha fatta col sindacato dei lavoratori del settore e chi invece può solo incasinarla,perchè incapace di guidare un triciclo...

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