IL DOLORE AL TEMPO DELLE MASCHERE

28 MAGGIO 2020. La mascherina quando piangi ti complica le cose, tanto. Per soffiarti il naso e asciugare le lacrime la devi togliere, ma non puoi perché c'è altra gente vicino.
Gente che ti da le condoglianze alzando la mano in una sorta di saluto da pellerossa. Sembrano dire "Augh", ma lo sguardo triste o di trasmissione della rassegnazione ti fanno capire che no, non è Toro Seduto che ti sta dimostrando rispetto e, spesso, anche affetto, ma un parente, un amico o un semplice conoscente. Poi c'è il tocco di gomito, che è il massimo del contatto fisico ammesso, laddove prima ci sarebbero state centinaia di guance appoggiate e mille baci di condoglianze. Abbracci? Solo virtuali. Non mi sono mai sentito annunciare abbracci come in questo tempo malato nel quale, invece, sono vietati. Il cuore colmo di dolore che sgorga improvviso, di nuovo, quando pensavi di aver già finito.
 E poi queste maschere, che non ci fanno nemmeno riconoscere più tra di noi, che a tenerle per ore diventano persino puzzolenti. Lacrime, singhiozzi e maschera in faccia.
Te la togli ogni tanto uscendo fuori allontanandoti dagli altri, ma poi arriva quello o quell'altra e quindi rimetti la maschera, con gli occhi rossi di pianto.
Una volta la maschera la metteva chi andava a rubare per non farsi riconoscere Ancora oggi, quando si vuol dire che qualche commerciante è esoso al limite del furto, dalle mie parti si dice: "s'è messo la maschera". Adesso devi metterla per avvicinarti agli altri, fuori da casa tua.
Che pena! Ma per dare l'ultimo addio a tua madre te la togli e la baci sulla fronte ormai gelida. Al diavolo il Covid!
Che pena, poi, la chiesa e le panche con le frecce, che indicano perentorie un posto qui e uno li. Due per panca qui  e poi uno solo li. ...il distanziamento a scacchiera.
E gel! Gel per le mani...a volontà, che poi te lo metti tante di quelle volte che ti sorprendi a chiederti il perché l'hai usato, visto che non avevi toccato ancora niente, da quando lo avevi usato prima. Una sorta di riflesso condizionato.
"Caro Giovanni, ti abbraccio in questo momento di dolore"...grazie caro amico, magari potessimo abbracciarci davvero!
Lacrime nella maschera. Dolore nella maschera.
Poi pensi che sei anche stato fortunato, perché fosse successo qualche settimana fa manco potevi avere il problema di un funerale in maschera.
A decine di migliaia nemmeno li hanno potuti rivedere...li hanno solo potuti piangere, ma senza maschera, chiusi nelle proprie case.
Finirà questo tempo malato? Deve finire e speriamo succeda presto, perché in maschera si facciano solo i balli e non i funerali.

Giovanni

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