ASSUMERE RICERCATORI INAIL

29 Giugno 2020. 1. Investire sulla Ricerca. Al primo punto del decalogo che il segretario del PD Nicola Zingaretti ha declamato oggi a mezzo stampa vi è una delle tante cose su cui tutti sono d'accordo, ma poi, chissà com'è, non si fanno mai.
I ricercatori italiani sono una delle cose che più esporta il Paese. Anzi, più che esporta, costringe ad emigrare. Nessuna valigia di cartone, però tanta capacità e potenzialità che nella Patria, matrigna. non sono apprezzate. Patria che si "ricorda" della loro nazionalità quando gonfia il petto orgogliosa per vantarsi dello scienziato italiano che, capita spesso, fa scoperte di grande rilievo.

Perché i ricercatori emigrano? Perché non ci sono soldi sufficienti per sostenere la Ricerca come dovrebbe. Così si dice.  D'altronde siamo sempre il Paese dove qualcuno disse, ma lo pensano ancora in tanti purtroppo, che "con la cultura non si mangia", figuriamoci con la scienza...Vergognoso.

Anche all'Inail c'è la Ricerca. Lo hanno imparato tutti, visto quanto fatto egregiamente in sede di Comitato Tecnico Scientifico a supporto di Palazzo Chigi in questi mesi di lotta al Covid-19.
Peccato che, nonostante ci sia un Piano triennale delle Attività della Ricerca 2019-2021 approvato, anche dal Ministero della Salute, con tanto di tabella di risorse allegate, economiche ed umane, vi siano carenze cospicue di ricercatori e non si vede all'orizzonte nessun bando per assumere e colmare questo gap. 

Eppure la pandemia avrebbe dovuto insegnare che, magari non ci si mangia, ma con la ricerca scientifica si possono trovare cure e soluzioni. Qualcosa con cui poi si sopravvive.
Già al 31 dicembre 2019, mancava un ricercatore su tre nella differenza tra fabbisogno previsto nel Piano e nella consistenza. Un delta negativo del 33% che, personalmente, mi lascia interdetto.

Non comprendo perché, nonostante vi siano risorse stanziate e piani approvati non si debba procedere. Soprattuto adesso che la "richiesta" di Ricerca tecnica e scientifica in materia di salute è aumentata esponenzialmente.

In altri Paesi avrebbero proceduto con  modalità di selezione e di assunzione di quelle "velocizzate", come è stato fatto con i medici nella "Fase 1" del Covid-19. Invece "non s'ode alcun squillo di tromba", tutto tace.

E' proprio vero che siamo il Paese delle emergenze. Appena sembra che ne sia passata una, ci si risiede a tergiversare. Ma spero che non sia così, che non ci si debba rassegnare al fatto che sia così. Spero di essere smentito. Vorrei tanto che qualcuno, mi desse lo schiaffo morale di farle fare queste assunzioni, e prima di subito.

Sarebbe cosa buona e giusta.


LONG JOHNN

p.s.

su 321 ricercatori previsti ne mancano 108
su 198 tecnologi 71
a questi si aggiungano mancanze anche nelle altre figure per una carenza complessiva di circa il 25%. 322 su 1306.

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