IL BANCOMAT DI PIAZZALE PASTORE

14 giugno 2020
- C'è un enorme bancomat al quale le norme di legge attingono con grande regolarità. Questo sportello si trova all'Eur, a piazzale Giulio Pastore, 6. Bellissimo grattacielo bicolore bianco e blu, sede dell'Inail. Nel bancomat, in genere, chi mette i soldi sul conto che ha in banca poi, può anche ritirarli usando il bancomat. Qui i soldi li mettono alcuni, ma il ritiro lo fanno altri, che non sono quelli che hanno versato. Una cosa un po' inusuale, non trovate?
L'ultimo enorme prelievo è stato di ben 403 milioni di euro che l'articolo 95 del Decreto Rilancio (ormai per le leggi andiamo a nomi, sempre più "affascinanti") ha dato a Invitalia (chi è costei?!) per finanziare le imprese che che si sono dovute attrezzare al rispetto dei protocolli anti Covid19, obbligatori per riaprire le attività nella Fase2.
403 milioni che si aggiungono ai 50 già dati per le stesse motivazioni dal decreto precedente, quello "Cura Italia" (nome affascinante anche per questa legge, no!?).
50 prima e 403 poi fanno 453 milioni, per mascherine, plexiglass, gel disinfettanti, tute monouso, ecc. ecc.
Bene! Ottima iniziativa, direte voi. Si e no, dico io.
Si, perché così facendo si è aiutato il sistema produttivo nel ripartire, visto che per farlo bisognava sostenere le maggiori spese, anche se i primi 50 milioni dati a Invitalia sono andati via in un secondo e poco più (benvenuti nel mondo del "click day").
No, perché i soldi sono presi sempre dallo stesso contenitore: le risorse destinate al sostegno della prevenzione e della formazione per la salute e sicurezza sul lavoro (art.11 comma 5 del D.lgs. 81/2008) meglio noti come "Bandi ISI".
Sono soldi che, per esempio, destinano 60 milioni all'anno per sostenere lo smaltimento dell'amianto, oppure l'acquisto di macchine più sicure, oppure il sostegno alle misure di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro nelle aziende, oppure al sostegno delle piccole e medie imprese in relazione ai loro indici infortunistici, ultimamente i pescherecci ad esempio. Insomma tanti soldi (seppur mai sufficienti rispetto alle richieste) che servono per rendere più salubri e sicuri i posti di lavoro.
Con l'art.95 del "decreto rilancio" sono state azzerate le risorse di due annualità. 2019 e 2020.
Giudicate voi se sia giusto. Non perché non vada sostenuto l'impegno per il contrasto al Covid19, anzi. Ma perché altre poste di bilancio restano intoccabili. Del resto la questione dei sostanziosi avanzi di bilancio di Inail ormai dovrebbe essere più che nota. Ma le norme, quando si tratta di finanziare qualcosa, toccano sempre e solo le risorse già stanziate per sostenere la prevenzione e la formazione. E' stato sempre così dal 2017 in avanti, ma mai, però, si era arrivati a vedere azzerare due annualità. Azzerare!!! 
Per le annualità 2018-2019-2020 sono stati presi dalle risorse dei Bandi ISI 81 milioni (27 per ogni annualità) per sostenere il Fondo vittime amianto. Giusto! 
Nel 2018 presi 25 milioni per il decreto Genova dopo il crollo del ponte Morandi. Giusto!
Per il biennio 2018-2019 210 milioni presi dalla stessa posta per "compensare" la riduzione delle tariffe. Giusto? 
Per il biennio 2019-2020  20 milioni per un altro Fondo vittime amianto, quello dei portuali. Giusto! Per i protocolli anti Covid, ora presi 453 milioni. Giusto!
Totale 789 milioni sottratti, in soli tre anni, a quanto prevede l'art.11 del decreto 81. Giusto? Sbagliato!!!
Sbagliato, perché per sostenere certe emergenze nel bilancio si possono trovare altre risorse, anziché lasciarle tutte in avanzo. Sicuramente nel delta tra investimenti immobiliari preventivati e realizzati/realizzabili! 
Si sappia che nessuno potrà lamentarsi quest'anno del prossimo  click day dei Bandi ISI dell'Inail, perché non ci sono soldi da bandire.
A meno che non arrivi un'illuminazione in qualche palazzo romano, o che si dia retta a quello che, inascoltato, dice il CIV dell'Inail da anni, non ci sarà un centesimo. E' legale? Certo! Succede per legge, ci mancherebbe. E' giusto? 
Io penso di no!
Le risorse di quel bilancio vanno utilizzate per la missione propria di quell'Istituto, con priorità alla prevenzione e al miglioramento delle prestazioni per i suoi assicurati. I premi di questa assicurazione (obbligatoria) dovrebbero essere vincolati ai suoi scopi, non presi col PIN.

LONG JOHNN


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