"BLABLAISTI" BASTA!

26 ottobre 2020 – Ma perché non la smettono tutti di sentenziare? “Bisognava fare così.” - “Bisognava fare cosà”, tutti a “spiegare” cosa non “è stato fatto”, che poi spesso è gente che non ha mai “fatto” nulla, se non la professione del "blablaista" , parolai per mestiere. Tutto questo rumore sarebbe accettabile SOLO da quelli che già da agosto dicevano le stesse cose che dicono oggi (penso bastino le dita di una sola mano per contarli). Come sempre succede chi mette in guardia o ricorda cosa sono le precauzioni passa per un rompiscatole o, quando va bene, per la Cassandra di turno. Cassandra non era una rompipalle, era una che avvertiva del pericolo reale. Ad esempio ora tutti a parlare del trasporto pubblico. Tutti a sentenziare “Non hanno fatto niente in questi mesi”. Chi? Chi avrebbe dovuto? Provate a rispondere. Anzi no, prima provate a capire come ci si deve raccapezzare in un sistema dove la titolarità è degli Enti Locali ma i soldi li mette lo Stato. Un sistema dove ognuno scarica sull’altro. Un sistema, come molti altri in questo Paese, malato di “autonomismo” drogato che, soprattutto le Regioni, non vogliono cambiare neanche un po’. Troppi galli nello stesso pollaio. Non fa mai giorno così. I tentativi dello Stato di riformare il Trasporto Pubblico Locale, migliorandolo, proseguono dal 1997 (D.lgs 442), senza alcun successo. Ogni riforma si è infranta sugli scogli della Corte Costituzionale che, puntualmente, ha accolto favorevolmente i ricorsi di questa o quella Regione. E’ loro materia esclusiva. Si è tentato anche di smuovere la situazione con il sistema delle penalizzazioni per chi non avesse messo a gara il servizio. Anziché premiare i virtuosi (qualcuno c’è) si è pensato di tagliare i finanziamenti alle Regioni che non aprivano a un tentativo di miglioramento del servizio (goffo per la verità). Ebbene, tantissime Regioni hanno preferito subire consistenti tagli ai trasferimenti dal Fondo nazionale pur di non mollare l’osso. Un osso che vuol dire gestione, finanziamenti, assunzioni, clientele. Invece la gestione dovrebbe essere roba da imprese, non da assessori o da presidenti. Lo so! Dico sempre la stessa cosa. E’ vero! Lo confesso. Non mi capacito di come si debba vivere una realtà così. Costa un botto di soldi, che si perdono in mille rivoli, perché vorrei vedere quante municipalizzate o aziende provinciali o regionali hanno una contabilità industriale. Il trasporto pubblico, in un sistema integrato delle modalità con le quali può svolgere il servizio, dovrebbe finalmente essere messo al centro di una profonda rivisitazione e visto come un elemento essenziale della vita dei cittadini. Un elemento che va programmato e gestito, rendendo conto di quello che si spende e di quello che si dà. Con più mezzi e più personale. Di questo dovrebbero occuparsi, chi va in televisione a dire che i mezzi sono sicuri (!), e pure qualche altro mangia pane a tradimento. Purtroppo non c’è da essere ottimisti. Questo è un Paese dove mancano la programmazione e, soprattutto, l’“accountability” (accauntabìliti). Nessuno rende conto. Nessuno vuole rendere conto. (Troppo faticoso, troppo scomodo, troppo difficile). Nemmeno quelli che ad agosto e settembre ti mandavano a quel paese se gli dicevi di mettersi la mascherina quando entravano in un bar e oggi…blablano. GIOVANNI LUCIANO https://luciano1958.blogspot.com/2020/08/ricordo-bene-elicotteri-e-droni.html

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