COVID19: PERCENTUALE PREGO!

12 ottobre 2020 - Premetto da subito che non sono un negazionista e non tendo alla minimizzazione di un fenomeno così pericoloso come la pandemia da Covid-19, ma non riesco a capire una cosa. Forse sarò solo io a chiedermelo. Oppure potremmo essere in tanti, chissà, ma i dati che quotidianamente vengono diffusi dai media sui nuovi contagiati, non si sa come mai, sono "strillati" solo col numero assoluto.Perchè? Che senso ha dire che il numero dei contagiati è in aumento senza metterlo in relazione al numero dei tamponi effettuati così da avere una percentuale? Vorrei sentirmi dire: "oggi la percentuale di positività registrata a fronte dei tamponi effettuati è x%" e, allora si, ascoltare "con y positivi su z tamponi fatti". E poi vedere un grafico che faccia vedere chiaramente l'andamento. La famosa "curva". Invece no. Ogni volta 'sta tarantella di numeri sbattutti in prima pagina, soprattutto dei telegiornali, che poi, quasi zitti zitti, aggiungono "ma con x mila tamponi effettuati in più"...o in meno. Non si tratta, ribadisco di una osservazione per minimizzare o negare. Assolutamente. Che ci sia una ripresa delle infezioni mi sembra persino troppo evidente ma che, almeno, si dia una informazione oggettivamente riscontrabile. I dati ci sono. Se li si cerca on line si trovano, ma fa più effetto dire cinquemila, seimila, diecimila, ventimila. Che rilievo scientifico ha questo modo di comunicare? Anche nel benchmarking...scusate, maledetto inglese, nel paragone, con altri Stati? L'ultima è che a marzo facevamo meno tamponi, ma c'erano gli stessi contagiati di adesso ma con più decessi...Insomma! Dateci due numeri messi in croce, anzi messi uno al numeratore e uno al denominatore e basta. Chiunque sa distinguere la differenza tra un l'1,7% e un 1,9% o un 2% e viceversa. Oppure il problema giornalistico è che non fa effetto un numero così basso? Che, forse si ha paura che non allarmi abbastanza? Trovo questa modalità fuorviante e poco corretta. Personalmente, quando facevo altro, ero molto rigoroso con le percentuali (allora di iscritti al mio sindacato rispetto alla consistenza di personale delle varie Aziende, esibendo i tabulati forniti da quest'ultime). Perchè chiunque può dire che aumenta gli iscritti se dà solamente i numeri assoluti, non parametrati alla totalità...al "cento" dal quale si calcola la percentuale. X addetti all'azienda Pinco Pallino e y iscritti. Belli! Trasparenti! Trasparenza vuol dire che le cose le fai vedere bene, non le chiudi nei cassetti. Non ci vuole una laurea in matematica. Basta aver fatto le proporzioni...quelle che si fanno già alle medie inferiori. Certo, questo si, è assolutamente obbligatorio avere la rigorosa certezza del "cento", in questo caso non dei dati riferiti ai tamponi fatti. Ora, io non so se il problema possa essere questo, cioè di non avere a disposizione il numero preciso dei tamponi eseguiti quel giorno. Bisognerebbe chiederlo alla Conferenza delle Regioni, visto che i numeri vengono dalle loro Asl. Ma dare un andamento percentuale sarebbe una buona cosa nei confronti dei cittadini per poter capire meglio. Sarebbe più serio. Giovanni LUCIANO

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