L' "ADRIBUCO" - COME DIMENTICARE UN PEZZO D'ITALIA...

6 OTTOBRE 2020.Visto che tutti parlano di infrastrutture, collegandole anche alla manna salvifica del "recovery fund" che dovrebbe (?) spandere su tutto e tutti miliardi a go go, mi permetto di dire la mia, parlando di quello che definisco l'"Adribuco", ovvero il vero e proprio buco che caratterizza le reti comunitarie dei trasporti TEN - T. I famosi corridoi che, per quello che riguarda il corridoio "Baltico-Adriatico" fa finire l'adriatico al "porto core di Ancona" che torna ad essere adriatico solo da Bari a Taranto (che poi è sullo Jonio, se l'hanno lasciata lì). Guardate bene l'immagine che ho postato: si tratta della cosiddetta "Rete Comprehensive", cioè della rete, appunto completa, che considera i corridoi e la parte complementare. Solo su questa rete si possono richiedere gli investimenti comunitari a sostegno, chi vi dice altro mente sapendo di mentire (oppure ignora non sapendo di essere ignorante). Ora, dico io: ma perchè c'è questo buco??? Che poi non è il solo, un'altra regione italiana è completamente fuori da questi investimenti:la Sardegna. Spesso mi chiedo se a Bruxelles ci sia qualche alto funzionario allergico al pecorino che ci fa i dispetti. Perché, a ben vedere, le regioni veramente escluse sono proprio quelle caratterizzate da una tradizione pastorale: Abruzzo e Sardegna. Scherzi a parte (ma neanche tanto) la cosa ancor più grave è che non è stato previsto nessun miglioramento futuro. Guardate bene la cartina. Noterete che ci sono alcuni tratti colorati che si distinguono dal resto della rete che è in nero. Bene, quelle sono le novità previste, gli aggiornamenti della rete completa (comprehensive). Per Sardegna, Abruzzo, basse Marche e Molise nisba. Siccome non credo che l'invio di pecorino romano sardo e di arrosticini abruzzesi a Bruxelles risolvano nulla, penso che a tutti quelli che già vendono, ad ogni livello, i miliardi come se arrivasse davvero l'elicottero a buttarli dal cielo (teoria che va bene solo per ingenui nostalgici dei film di Pozzetto) andrebbe ricordato che prima ci vuole: a) la ratifica dei 27 (diconsi ventisette) parlamenti degli stati membri e, se succede, b) la progettazione sostenibile e congrua col resto delle infrastrutture esistenti. Tradotto, resteranno al palo, ancora una volta Sardegna e Abruzzo/Molise. Ma il danno è più ampio. Tralascio le questioni degli amici sardi, che sanno difendersi da soli, ma per quanto riguarda la questione adriatica c'è da incazzarsi davvero. In un paese dove i terremotati del 2016 sono ancora in alto mare (anche se fisicamente sono in montagna) ma qualcuno si è accorto di quale sia la velocità della linea ferroviaria adriatica rispetto al resto della rete? Qualcuno ha mai fatto un viaggio negli ultimi 18 mesi da Leuca a Bologna prendendo la A14, a Bari? Ferrovia lenta e autostrada a pezzi proprio nel tratto dell' "Adribuco" (i guai peggiori vanno da Pescara Nord a Civitanova Marche). Ci si rende conto che non è possibile trattare così un'intera costa che va dalla "Finibus terrae", appunto, dell'estremità del tacco d'Italia, passando per una regione importante come la Puglia e per tutto il resto, fino a Rimini? Perchè la "questione adriatica" è così tiepidamente, se non per niente, messa in evidenza nelle e dalle regioni interessate, dai partiti, dall'opinione pubblica, soprattutto abruzzese e molisana? A onor del vero la Giunta D'Alfonso aveva fatto iniziative tangibili in Europa, chiedendo la sutura del tratto mancante del corridoio, da Ancona a Foggia, ma se l'esito è quello della cartina, bisogna protestare! Altrimenti ci teniamo gli arrosticini, i trabocchi (guai a chi ce li tocca) e la pista ciclabile che, quella sì, "viaggia" proprio dove prima viaggiava il treno... ma i collegamenti veloci di merci e passeggeri, i finanziamenti per realizzare il completamento delle opere portuali, retroportuali, della logistica e così via, non arrivano se non si disegna quel tratto che manca. Si chiama economia ragazzi, sviluppo... Non facciamoci prendere in giro guardando col naso in aria in attesa di un elicottero che arriva a buttare soldi... quello lasciamolo ai gonzi. GIOVANNI LUCIANO

Commenti

  1. Ti ricordi le lotte per evitare la grande T ovvero la ferrovia doveva fine ad Ancona e da essa partire il braccio corto del T che andava verso Fabriano Roma.il disegno di creare un buco ha radici lontane che si alimentano se non in un odio profondo certamente in una antipatia accesa.i veri motivi magari sono altri ma questo e'un altro discorso

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  2. Giusta riflessione. Da arguto ed attento conoscitore della materia ferroviaria. Ma non tutti sono disattenti. Tra un paio di giorni ci sarà la dimostrazione che anche questa necessità di completamento del Corridoio Baltico-Adriatico non é sfuggita a chi opera per un Paese più connesso, più equo e accessibile.

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  3. Giusta ed arguta riflessione. Da profondo e attento conoscitore della materia ferroviaria.
    Ma non tutti sono disattenti.
    Tra un paio di giorni.... si potrà constatare.
    Au revoir monsieur Luciano

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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