DELLA GUERRA E DI ALTRI DEMONI

3 APRILE 2022. Da piccolo mi sono appassionato di storia moderna su una raccolta di volumi di mio padre "La seconda guerra mondiale". Ho imparato tutto lì; dall'invasione della Polonia, agli scenari in nord Africa e nel Pacifico. Da Pearl Harbour a Nagasaki, per non dire di Dunkerque e, poi, di Omaha Beach il giorno del D-Day in Normandia. Gli alleati che sbarcano la Sicilia anche grazie alla mafia e, via via, fino ai russi che liberano Berlino...prima di costruirci un muro nel centro. Gli eroi positivi e i crimali di guerra...quelli di allora che poi ho rivisto nei Milosevic e, devo dirlo, in Putin. Le fosse comuni di stamattina al TG1 solo la conferma di una realtà tremendamente immaginabile che ci viene sbattuta in faccia con il telecomando che soccorre i deboli di cuore e di stomaco. Putroppo non hanno un telecomando per cambiare canale gli ucraini. E poi le polemiche nostrane, davvero incredibili, sulla questione della data di aumento della percentuale sul PIL per aumentare le spese militari, che lasciano basiti. Quello che manca, mi sembra, in uno scenario di cambio epocale degli equilibri del mondo, che ora entra nel post globalizzazione, è la questione della difesa comune europea. Ricordo che i volumi di papà finivano con il resconto di come a Yalta i vincitori avevano ridisegnato i confini degli Stati e, soprattutto, stabilito che la Germania non potesse più riarmarsi, rea di aver scatenato ben due guerre mondiali e non solo (sterminio degli ebrei, ecc.ecc.). La minaccia ora arriva da chi nella storia le aggressioni le ha subite, prima da Napoleone e poi da Hitler-Mussolini ("Centomila gavette di ghaccio" docent). La moderna battaglia di Stalingrado oggi sta a Mariupol, a parti invertite. Ma, in tutto ciò, a Strasburgo e/o a Bruxelles a che punto è, se c'è, un dibatitto per la costituzione di una forza europea comune? Si, un esercito UE! Perchè lo scenario attuale, invece, è che ognuno si riarma per conto suo, chi più chi meno, e che la Germania, che non dovrebbe poterlo fare, ci investe addirittura 100 miliardi di euro. Ora, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende. Ma siamo sicuri che sia una cosa buona? Oggi magari si, ma la storia insegna, perchè non è vero che non si ripete, anzi. Quei 100 miliardi preferirei vederli investiti in una forza militare di tutti gli europei e non solo degli eredi di Bismark o di quel caporale austriaco che allo specchio si vedeva alto biondo e bello e forte. Chissà in quale negozio aveva comprato quello specchio deformante, ma che tanto dolore ha causato in tutto il mondo. LONG JOHNN

Commenti

  1. Condivido in toto,bisogna definire e finanziare una spesa militare comune e non delle singole nazioni!!

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  2. Raffigurazione completa e del tutto condivisa

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