SE SEI SERIO...

24 agosto 2023. In questa ennesima estate "più calda di sempre" il calore deforma le immagini e le rende tremebonde e incerte, proprio come i miraggi nel deserto. Capita quindi che le Ferrovie Italiane lancino un’offensiva in tutta Europa per "fare concorrenza al caro-voli", distogliendo l'attenzione dalle troppe zone del Paese, servite ancora oggi poco e male, per non parlare dei troppi disservizi degli ultimi tempi, anche sulla rete AV. Capita anche che i sindacati, non tutti, decidano di cedere il loro core business (fare contratti) al Parlamento, invocando una legge sul salario minimo, quando il problema vero casomai è il lavoro povero, complessivamente inteso. Incredibilmente, proprio le forze di destra, che dovrebbero prendere al volo questo assist, almeno per essere coerenti con la loro ideologia, invece lo rifiutano. Di contro la "sinistra" insiste per la legge, lasciando la questione salariale al potere legislativo. Assurdo. Non solo, la destra tassa le banche! Incredibile ma vero. La destra fa la sinistra e la sinistra si oppone. Allora pensi che possa essere il caldo eccessivo che deforma la percezione della realtà sovvertendo l'ordine naturale delle cose. Attendi il "blocco navale" modello "o l'Olanda..." e poi scopri che, nel silenzio assordante sull'argomento, di chi doveva "affondare le barche", gli sbarchi sono raddoppiati, scaricandone il peso sui Comuni, senza alcun aiuto o politica di accoglienza. La stessa che nessun governo ha mai preso in considerazione seria, collegandola all'inverno demografico che ci presenterà presto il conto. In Abruzzo intanto le grandi manovre di travaso di politici dalla Lega a Fratelli d'Italia aumentano di intensità. La Lega non tira più e la prossima tornata delle elezioni regionali è alle porte. Dall'altro lato si cerca una sintesi che, basata su presupposti deboli, rischia di portare al naufragio il tentativo di mettere insieme forze troppo eterogenee, il cui risultato finale, se fallisse il tentativo, sarà un'ulteriore grandissima astensione e la vittoria di chi governa ora. Come erodere, invece, quote all’astensionismo e riportare la gente a partecipare e poi a votare? Banalmente mettendo il merito al centro. Che interesse ha un abruzzese a votare questo o quel candidato se non si parte da un'analisi dei dati della Regione: sanità, investimenti realizzati, industria, lavoro, turismo, servizi? Tutti contesti nei quali l'Abruzzo è agli ultimi posti nelle relative classifiche. Di questi aspetti bisogna parlare, entrando nel merito. Presentare analisi, proporre soluzioni credibili, che magari non portano consenso immediato, e mantenere la coerenza di quanto sostenuto. Troppo faticoso e poco redditizio elettoralmente? Certo, questa è la piaga che ci affligge: dover pensare al tornaconto elettorale immediato. Pensare alle elezioni di oggi sacrificando il benessere prospettico. Politico e statista, si sa, poche volte hanno coinciso. Ma occorre stare al merito, perché la gente poi capisce, se sei serio. Già, se sei serio… Giovanni Luciano

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