SICUREZZA: PATENTE A PUNTI. NON E' TUTT'ORO QUELLO CHE LUCCICA

Anche in materia di sicurezza sul lavoro la storia ci insegna che dopo ogni grande disgrazia il legislatore trova lo spunto per superare lentezze ed indecisioni e nuovo slancio per produrre normative tese a migliorare le cose. E’ successo tante volte, come quando il rogo della Thissen Krupp diede la spinta decisiva per l’emanazione della normativa che portò, agli inizi di aprile del 2008, al decreto legislativo 81. Dopo la tragedia del cantiere della Esselunga di Firenze sta succedendo di nuovo con l’introduzione nel D.L. 19 del 2024 di alcune norme tese a intervenire sul quadro normativo della salute e sicurezza sul lavoro. L’intervento più d’impatto, almeno mediatico, è quello della tanto invocata “patente a punti” che la norma ha trasformato in una “patente a crediti”. Ma è tutto oro quello che luccica? Forse no. Anzi, decisamente no se andiamo a vedere nel merito in cosa consiste la misura introdotta in decreto che, senz’altro merita di essere emendata e modificata. Spieghiamo meglio cosa intendiamo. Nella originaria stesura del decreto legislativo 81/08 il principio di dover “qualificare” le imprese fu introdotto nell’articolo 27. Era una previsione abbastanza stringente che riguardava le imprese di tutti i settori produttivi. Senza alcuna esclusione. Abbiamo scritto “era” perché l’art.27 fu, diciamo così, “ammorbidito” da modifiche al testo introdotte successivamente…omettiamo di precisare qual’era il Governo in carica per evitare fraintendimenti di carattere politico. Comunque, il testo dell’articolo 27 riguarda(va) tutti i settori produttivi. Se il testo del DL 19/2024 venisse convertito in legge per com’è scritto dal 1° ottobre 2024 riguarderebbe solo i cantieri temporanei e mobili dell'edilizia e basta. Questo perché viene completamente sostituito l’articolo precedente. Ci sembra che non si sia fatto un buon servizio. Perché non è possibile che si agisca pensando solo all’ambito dell'ultima grande disgrazia. Le imprese vanno qualificate ovunque. Poi che il metodo giusto sia quello dei crediti a scalare, come i punti della patente di guida, o meno, è una questione su cui si può dibattere, ma che non ci appassiona in questa sede. E' pur vero che nel testo si prevede che: "Le disposizioni di cui ai commi da 1 a 9 possono essere estese ad altri ambiti di attivita' individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base di quanto previsto da uno o piu' accordi stipulati a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente piu' rappresentative." Ma che senso ha!? Perchè agire sull'edilizia e rimandare il resto a futuri accordi? Sembra quasi che alcuni interessi imprenditoriali stiano “approfittando” della situazione per eliminare un articolo che non è stato mai visto con favore. La qualificazione delle imprese dovrebbe essere, invece, una battaglia portata avanti, in primis, proprio dalle associazioni delle imprese stesse e non solo da quelle sindacali dei lavoratori. Converrebbe proprio al tessuto produttivo sano che essi rappresentano. Certo, da parte nostra, vedremmo, con maggior favore una qualificazione legata al possesso di sistemi e modelli di gestione certificati e asseverati (MOG-SGSL). Anche in maniera complementare a un sistema di crediti che, comunque, va meglio affinato. Sicuramente, però, non si può pensare che la sicurezza sul lavoro, o meglio, le morti da lavoro siano un’esclusiva dell'edilizia. Purtroppo questo mostro miete vittime ovunque, non solo dove si costruisce.

Commenti

  1. Caro Giovanni concordo col tuo pensiero e lo sto portando avanti in tutte le occasioni che mi si presentano, convegni, seminari, docenze ai tecnici coordinatori e persino nelle riunioni col ministro che CONFSAL mi ha onorato di rappresentare nei tavoli tecnici. Ma i politici non ci ascoltano hanno i loro scribacchini che gli scrivono 4 norme senza che questi abbiano mai varcato un luogo di lavoro o cantiere visto che per ora sono gli unici a subire. Vedremo se ci ascoltano e migliorano la norma in fase di conversione.

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    1. Questi sono i motivi di fondo che ci devono spingere a continuare a fare opinione...tecnicamente strutturata

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  2. Giovanni, concordo ché il problema non riguarda solo l'edilizia bisognerebbe istituire un organo politico sociale con ampi poteri di controllo e d'intervento permanente, altrimenti ci si limita al ricordo dello sfortunato o sfortunata di turnoe poi si continua nella normalità.

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    1. Quello che mi lascia perplesso è che sembra che questo aspetto non importi molto

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