INSEGNARE A SCUOLA COME NON MORIRE SUL LAVORO
16 OTTOBRE 2022.LA PREVENZIONE NEI PROGRAMMI DIDATTICI, SUBITO!
21 gennaio, 14 febbraio e 16 settembre 2022, Lorenzo, Giuseppe, Giuliano, rispettivamente
18, 16 e 18 anni, morti tragicamente mentre svolgevano attività in alternanza scuola-lavoro.
Lorenzo travolto e ucciso da una putrella in provincia di Udine, Giuseppe morto sul furgone
della ditta nelle Marche e Giuliano investito e ucciso da una pesantissima lastra di metallo.
Non entriamo in questa sede nella questione se l’”alternanza” sia giusta o sbagliata, non è
nostro compito. Certamente niente potrà lenire mai la tragicità e il dolore per queste
giovani vite, perse così assurdamente, ma che la loro morte non sia stata vana. Queste
tragedie potrebbero essere il veicolo per incanalare la giusta rabbia dei movimenti
studenteschi nel sensibilizzare di più il mondo della scuola e gli studenti stessi alla materia
della prevenzione. Mentre morivano loro tre, nel mondo del lavoro in media morivano tre
lavoratori o lavoratrici al giorno e in molti richiamano da tempo il fatto che la cultura della
sicurezza sul lavoro dovrebbe trovare cittadinanza tra i banchi di scuola. Potremmo citare i
tanti che lo invocano da anni ma non vorremmo fare torto a qualcuno non inserendolo per
dimenticanza nell’elenco. Sicuramente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in
questa lista è la figura più autorevole, avendo richiamato spesso questa esigenza nei suoi
periodici e ripetuti, ahinoi, appelli per arginare la piaga delle morti sul lavoro. Ebbene, sono
stati usati fiumi di inchiostro per dire “basta”, “mai più”, “zero morti sul lavoro” e così via.
Sono state fatte mille manifestazioni e tenuti centomila convegni e il numero aumenterà.
Ma una riflessione ci permettiamo di suggerirla a chi ha le leve del potere di governo e a chi
ha quelle del potere legislativo:
guardate una scolaresca che esce da una scuola secondaria, di primo o di secondo grado, e
chiedetevi come poter far scattare in loro l’interesse per una materia così ostica e così
lontana dalla loro adolescenza, dai loro Tik Tok. Riguardatevi poi i video su YouTube delle
manifestazioni studentesche contro l’alternanza scuola lavoro per i ragazzi che non sono
tornati dai genitori e hanno lasciato il loro banco drammaticamente vuoto. Guardateli e
chiedetevi come far sì che quelle morti non siano state vane ma possano diventare un
contributo per accendere l’interesse dei giovani sulla cultura della sicurezza sul lavoro
prodotto dalle stesse ferite sulla loro carne viva. Non facciamo che questi drammi assurdi
siano stati inutili, dopo tutto gli studenti di oggi saranno i lavoratori e i datori di lavoro di
domani. Si inserisca davvero la materia della prevenzione nei programmi didattici, subito.
Si può fare, si deve fare, gli slogan possono aspettare.
Giovanni Luciano
👏👏👏
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